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Guida Michelin 2024, salgono a tredici i ristoranti Tre Stelle in Italia

“Atelier Moessmer” di Norbert Niederkofler e “Quattro Passi” a Nerano di Fabrizio Mellino sono le new entry nell’Olimpo delle stelle. Cinque i nuovi bistellati.

È stata definita l’edizione dei record, ma anche quella della “riscossa del Sud”. E infatti nella Guida Michelin numero 69 salgono a tredici i ristoranti Tre Stelle in Italia. Fra questi, Norbert Niederkofler che si riprende il riconoscimento con il nuovo “Atelier Moessmer St Hubertus” e il “Quattro Passi” di Fabrizio Mellino, che al suo debutto ha il merito di riportare dopo molti anni le Tre Stelle al Sud, a Nerano, provincia di Napoli.

Si confermano ristoranti che valgono un viaggio il “Villa Crespi” a Orta San Giulio (Novara) di Antonino Cannavacciuolo (new entry dello scorso anno), “Piazza Duomo” ad Alba (Cuneo), “Da Vittorio” a Brusaporto (Bergamo), “Le Calandre” a Rubano (Padova), “Dal Pescatore” a Canneto sull’Oglio (Mantova), “Osteria Francescana” (Modena), “Enoteca Pinchiorri” (Firenze), “La Pergola” (Roma), “Reale” a Castel di Sangro (L’Aquila), “Uliassi” a Senigallia (Ancona) e “Enrico Bartolini” al Mudec (Milano).

Atelier Moessmer

Durante la cerimonia di assegnazione, cui hanno partecipato in circa cinquecento, la Guida Michelin Italia ha celebrato l’importante traguardo dei 395 stellati in totale, dieci in più rispetto allo scorso anno. Pensare che nel 1959, quando per la prima volta in Italia la Guida iniziò ad assegnare le stelle, i ristoranti premiati erano poco più di ottanta.

La “Rossa”, che ha fatto piovere astri e positività, ogni anno assegna quello che è considerato il riconoscimento per eccellenza ai ristoranti che offrono una grande esperienza. Le regole di assegnazione sono segrete, ma i criteri illustrati sono la qualità del prodotto, la tecnica, la personalità dello chef, la regolarità e, tra le novità di quest’anno, l’armonia dei sapori, subentrata al vecchio parametro del rapporto qualità-prezzo.

Le Calandre Rubano (Padova)

Seguitissima in streaming sui canali Facebook e YouTube, la cerimonia di premiazione della “Guida Michelin 2024” è stata celebrata nel Teatro Grande di Brescia, nel cuore della Franciacorta, presentata da una energica Federica Fontana.

Piatto Villa Crespi Orta San Giulio (Novara)

Guadagnano le Due Stelle Michelin, Andrea Aprea con l’insegna che porta il suo nome a Milano, il “George Restaurant” di Domenico Candela a Napoli e “Piazzetta Milù” di Castellammare di Stabia che riceve la seconda stella oltre che il premio Young Chef per Maicol Izzo che ne guida la cucina.

Hanno lasciato di stucco “La Rei Natura” di Michelangelo Mammoliti a Serralunga d’Alba e il ristoranteVerso” dei fratelli Mario e Remo Capitaneo a Milano che, da zero, hanno conquistato direttamente le Due Stelle, nonostante la recente apertura.

Tre le nuove stelle al femminile: “Ada” di Ada Stefani a Perugia, “Casa Mazzucchelli” di Aurora Mazzucchelli a Sasso Marconi e “Wood di Amanda Eriksson” a Breuil Cervinia.

E poi c’è la stella verde a “Oasis Sapori Antichi” di Serena Falco e Michelina a Vallesaccarda, in provincia di Avellino. Inoltre, il “Service Award” che premia il servizio di sala con Federica Gatto di “Cetaria” a Baronissi, Salerno. Successo anche per l’Umbria: tre nuove stelle e una stella verde nella regione del buon cibo.

Delusione invece in Piemonte: se da un lato si registra il successo de “La Rei”, dall’altro la regione in tutto ne perde cinque. Le novità stellate più importanti ce le ha la Campania, mentre brilla per dinamismo la Lombardia con sette novità (2 Due Stelle, 5 Una Stella), mentre al terzo posto troviamo la Toscana con quattro novità Una Stella. Resterà negli annali delle presentazioni questa “stars revelation” per il clima di positività e entusiasmo: ora l’Italia ha 395 ristoranti stellati, di cui tredici nell’Olimpo del cibo, anche se, come ha tenuto a sottolineare il responsabile della comunicazione di Michelin Italia, Marco Do, non vogliono essere riferimenti di una “guida gastronomica ma di una guida per i viaggiatori”, dove cioè vivere una grande esperienza.

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