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Di vino e sartorialità: a tu per tu con il wine specialist Lorenzo Negro

«Assaggiare i vini dalle botti, camminare tra i filari, ascoltare e condividere storie di vendemmie buone e meno buone. Infine selezionare quei vini che più ci emozionano e proporli a voi con passione. Tutto questo ci ha sempre guidato».

Racconta così il suo lavoro, che si traduce nella sua vocazione, Lorenzo Negro, wine specialist classe ’89 originario di Lecce il cui cuore risiede nelle Langhe, laddove l’uva e il vino lo hanno portato più e più volte.

Il suo è un percorso singolare perché spontaneo, autentico e anche un po’ controcorrente. Ce ne parla come un fiume in piena, con un carico di emozione con la quale è impossibile non empatizzare: comunica il vino come comunica la sua vita e, così, fa appassionare chiunque lo ascolti.

Oggi lo possiamo definire un wine specialist, ma i suoi inizi sono lontani dal vino. Aveva iniziato la sua carriera in un’azienda di grafiche editoriali che lavorava per case editrici rilevanti, ma la sua permanenza milanese è coincisa con l’esplorazione di ristoranti e, di conseguenza, la degustazione dei primi vini interessanti che gli hanno aperto un mondo nuovo. Da autodidatta, si interessa alle peculiarità dei vini, a ciò che li identifica e li rende squisitamente differenti, le meravigliose diversità di regione in regione. Così i suoi primi spostamenti diventano occasioni per visitare aziende vinicole e farsi raccontare l’arte della vendemmia, come si produce il vino, perché se è vero che i suoi estimatori sono sempre di più, è pur vero che in pochi si addentrano nei meandri delle sue fasi produttive, dal vitigno alla botte, con tutte le difficoltà che ne possono derivare. E questo, invece, appassiona Lorenzo che ama parlare coi produttori, farsi raccontare le annate, ascoltare racconti di terra e frutti.

La passione per il vino, quindi, cresce e cresce e lo porta a cambiare, inevitabilmente, strada: è tra i primi ad entrare a far parte di Signorvino, un gruppo importante a livello nazionale e internazionale. Comincia dalla formazione e passa ben presto ad essere il responsabile del wine bar in Piazza Duomo a Milano, poi dal banco alla sala per la vendita del vino. Tutto sempre a contatto col cliente perché è questa la sua grande qualità, parlare al cliente in modo autentico, emozionale e informale, non da venditore, ma come se fosse un amico appassionato di vini che ti offre un consiglio sincero.

«Mi piaceva imparare dai produttori, visitare le aziende e le cantine, e così ho iniziato a scegliere un percorso vero del vino, dei vignaioli, imparando a conoscere quei produttori che fanno poche bottiglie ma che riescono a infondere l’identità del terroir in quella singola bottiglia. Da tutto questo nasce un percorso più umano che professionale, emozioni che amo trasmettere nel mio lavoro», spiega Lorenzo parlando del suo personale approccio al vino che lo ha portato ad essere un wine manager prima, un wine specialist poi.

Sono le Langhe, però, il suo grande amore: un territorio che ha generato, e continua a farlo, vini irripetibili, dove ogni produttore mette la sua firma. Vini e colline, cantine e vitigni, è qui che Lorenzo compie il suo incontro enoico della vita con uno di quei produttori riservati e appassionati:

«L’incontro enoico che più mi ha segnato è stato senza dubbio quello con Lorenzo Accomasso, un uomo che ho dovuto rincorrere perché non apriva facilmente le porte della sua cantina. I suoi vini sono pregiati, il suo è uno dei nomi leggendari delle Langhe. Lavoravo in un ristorante lì vicino e avevo preso una casa che distava meno di un km dalla sua, ma non potevo presentarmi dal nulla. Una sera in un’osteria il titolare mi diede un consiglio: mi disse di portargli un dono, qualcosa che a lui piaceva, così gli portai i grissini piemontesi e il salame al Barolo dal suo macellaio e dalla sua panetteria di fiducia e bussai timidamente alla sua porta. Fu accogliente nel raccontarmi, per oltre due ore, la sua storia e quella del suo vino, delle sue vigne e della sua terra. Sono questi gli incontri che mi hanno cambiato e portato ad avere un approccio al vino diverso, umano e sincero. E questo io voglio trasmettere ogni volta al cliente».

Sono questi incontri che hanno reso il lavoro di Lorenzo Negro, ancora giovanissimo, così riconosciuto tanto da meritare molteplici riconoscimenti tra i quali MWW Awards, Carta Vini dell’anno 2021 e 2022, e articoli dedicati alla sua professione.

Questo intenso percorso dalle molteplici gradazioni di colore e sfumature, prende poi la forma di primo sommelier per una stella michelin nelle Langhe, poi quella del commerciale rappresentando un gruppo di aziende di Barolo e Barbaresco, poi ancora come buyer a Milano e responsabile di un piccolo gruppo di enoteche, Svinazzando, poi ancora la specializzazione nei vini biodinamici e biologici seguita da un perfezionamento anche nei distillati, in particolar modo di gin.

Segue, a queste esperienze, quella di gestire l’apertura di un luogo meraviglioso sul Lago Maggiore, dando l’impostazione del vino e della sala, poi si torna in Puglia, si torna a casa, a riportarvi tutte queste conoscenze e competenze ben racchiuse in un bagaglio enorme di soddisfazioni.
Avvia, quindi, la startup Helena Wine Boutique di Lecce. Anche in questa esperienza, la sua costante sono la cura, la passione e la sincerità verso il cliente.

Un percorso a ritroso, quello di Lorenzo, salentino d’origine che ha costruito il suo personale viaggio del vino dal Nord per poi tornare, lentamente e per gradi, a Sud, e ora la sua vocazione lo porta ad essere un brand ambassador oltre che ad aver dato vita ad una serie di occasioni durante le quali poterlo incontrare e lasciarsi affascinare da questo suo mondo enoico così ricco.

In collaborazione con ristoranti di charme, Lorenzo Negro porta i suoi ospiti per mano nel racconto di grandi vini che passano dal territorio e dalle persone, dalle sfumature e dalle differenze, non soffermandosi troppo sui tecnicismi ma andando al cuore delle sensazioni che un vino sprigiona in chi si dà il tempo di capire.
Il suo è un lavoro sartoriale sul vino e sulle persone: ci si guarda negli occhi e ci si racconta tra un sorriso e un calice.

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